SEMPRE AL FIANCO DELLA COMUNITA'

- Proloco di Saltara -

SALTARA

 

Etimologia

Il nome dell’abitato deriva probabilmente dal termine latino saltus (bosco), che indicava un appezzamento di terreno tenuto a bosco o a pascolo, quindi non compreso all’interno della centuriazione, cioè la divisione agraria di età romana. Secondo alcuni documenti ecclesiastici, un legame stretto pare esistere con il termine Saltarius, che indicava i guardaboschi nominati dall’autorità longobarda.

Rimane ovviamente avvolto nella legenda il legame con un misterioso drago che terrorizzava gli abitanti del luogo. Per placarlo gli era stato innalzato un altare (lat. ara) sulla collina del Balì – da qui saltus ara e quindi “Saltara” – una storia comunque molto radicata nella memoria storica del paese, dato che il drago è raffigurato anche nello stemma comunale.

 

Storia

Le radici della zona affondano nell’epoca romana, è documentata la presenza di una “mutatio ad Octavum” vicino alla strada consolare Flaminia, una stazione di cambio cavalli per i convogli postali e le staffette, come confermato dall’itinerario Hierosolymitanum e dal rinvenimento di murature d’epoca romana nel 1937 (ad oggi non più visibili). Nel 1928 furono scoperti i resti di una Domus Romana con mosaici preziosi, che mostrano rappresentazioni di scene di caccia e di animali fantastici e reali. Ora sono esposti nella sacrestia della Chiesa del Gonfalone a Saltara presso la MOS (Sala dei Mosaici di Saltara).

 

Le origini medievale di Saltara risalgono all’alto medioevo, documentate per la prima volta nella bolla papale di Giovanni VIII (872) come “Mansum Saltarae”, un insediamento di case prive di fortificazione tra i possedimenti dell’Abbazia di San Paterniano di Fano. Il paese vero e proprio sorge a partire dall’inizio del XII secolo, numerosi documenti confermano che nel 1139 il Monastero di Fonte Avellana possedeva la Chiesa di San Martino di Saltara (ecclesiam Sancti Martini de Exaltaria), mentre al 1176 risale un atto che definisce Saltara come castello (castrum).

 

A partire dal 1283 Saltara viene soggetta al Comune di Fano, il quale nomina un capitano a capo del castello, considerato importante avamposto difensivo della Valle del Metauro. Da allora Saltara rimane legata alla città di Fano e ne segue le sorti storiche, soggetta al dominio dei Malatesta di Rimini (1343 Pace di Urbino). Sotto il vicario Galeotto di Malatesta la fortificazione viene compiuta, le mura del castello a forma di un vascello con la punta rivolta verso la valle e, infine, un fossato intorno (1352). Saltara adotta nel suo stemma il drago che fa parte dell’emblema militare dei Malatesta.

 

Il castello, per diversi secoli conteso tra i Malatesta ed i Montefeltro, è sede importante di fiere e mercati (dal 1388 fuori dalle mura, e settimanali dal 1449 sotto i Mercati Coperti). Nel 1445 Saltara viene saccheggiata dalle truppe di Francesco Sforza. 1464 Federico di Montefeltro nel nome del Pontefice strappa i territori di Fano a Sigismondo Pandolfo Malatesta, e quindi Saltara finisce sotto l’autorità dello Stato della Chiesa. Come tutta la zone viene direttamente dipendente da Roma nell’ambito della cosiddetta libertas ecclesiastica. Fino al 1805 viene retta da un Capitano generale eletto da Fano e diventa comune nel 1861, con l’Unità d’Italia. 

 

Durante la II Guerra Mondiale, il 25 agosto 1944, Saltara fu pesantemente bombardata per agevolare l’avanzata alleata verso la Linea Gotica. La torre civica fu parzialmente distrutta dagli alleati, ritenuta un punto di osservazione tedesco. I nomi dei 14 cittadini uccisi in quella notte sono commemorati su una lapide del 1982 sulle mura in piazza Garibaldi. Il giorno seguente al bombardamento, il partigiano saltarese Nello Iacchini salvò il Ministro inglese Winston Churchill da un’imboscata di un soldato tedesco. Nel suo onore, la comunità di Saltara ha eretto un parco memoriale sul luogo dell’accaduto.

 

Dal 2017, Saltara è una frazione di Colli al Metauro, un comune con più di 12.000 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino, a seguito della fusione dei comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltar