BORGO DI SALTARA
Il pittoresco castello di Saltara, con la sua imponente cerchia muraria, conserva ancora l’originario aspetto medievale; si erge su una collina che delimita per un tratto la vallata del fiume Metauro, lungo la quale si snoda la Via Consolare Flaminia (9 d.C.).
Le sue origini risalgono al periodo dell’Alto Medioevo, come testimoniato dalla bolla papale del 872, mentre l’atto che definisce Saltara come “castrum” risale al 1176. Le sue mura, a forma di vascello con la punta rivolta verso valle, sono il risultato affascinante della fortificazione dell’epoca in cui il borgo era sotto il dominio dei Malatesta di Rimini nei secoli XIII e XIV.
Passeggiando per il borgo, si può ammirare la suggestiva piazza Garibaldi, da cui parte la scalinata che conduce ai “Mercati Coperti“. Questa insolita struttura a portici e finestroni, in passato utilizzata come passaggio carrabile e sede del mercato settimanale grazie a una concessione dei Malatesta nel 1449, rappresenta un luogo di interesse storico e architettonico. Accanto ai Mercati Coperti, si trovano il “Palazzo Comunale” e la “Torre Civica”, ornata con frammenti dello stemma malatestiano, uno scudo decorato con bande a scacchi e un dragone alato con zampe leonine, simbolo della cittadina.
Fuori dalle mura, si erge la prestigiosa “Chiesa del Gonfalone“, che grazie ai rimaneggiamenti del 1764 vanta eleganti decorazioni interni in stile tardo baroco con stucchi e soffitto dipinto. Tra le opere d’arte di pregio, la pala “La deposizione dalla Croce” attribuita alla scuola del Perugino e la tela di “Sant’Antonio da Padova” di Giovanfrancesco Guerrieri di Fossombrone. Il restauro della chiesa nel 2013 ha riportato alla luce un magnifico affresco del tardo Quattrocento raffigurante il “Giudizio Universale”, attribuito a Stefano Folchetti.
La sacrestia della chiesa ospita la Sala dei mosaici (MOS), un allestimento multimediale presenta i reperti musivi Romani scoperti nel 1928 vicino all’antica Via Flaminia.
Salendo lungo la strada principale, si giunge all’elegante “Santuario della Madonna della Villa” (1790), caratterizzato da una pianta ottagonale e da un’imponente gradinata e parapetto di Prospero Selvelli di Fano; l’interno custodisce un pregevole organo d’epoca.
Nelle vicinanze della Chiesa San Pier Celestino è possibile visitare l’ex “Chiesa della Fonte“, costruita proprio su una fonte. Quest’ultima ospita opere d’arte di scuola baroccesca e due bellissimi affreschi (1470) di Giovanni A. di Bellinzoni. La chiesa ospita un piccolo Museo delle tradizioni popolare, vengono esposti oggetti legati alla vita quotidiana e alle usanze locali, che tracciano un ponte tra il sacro e il profano, unendo fede e cultura locale. Tra questi, spicca la statua del “Cristo Morto” del 1847, protagonista della Processione del Venerdì Santo, che rivive ogni anno in questo borgo, mantenendo viva una tradizione medievale di profonda devozione.
Più vicino alla Via Flaminia, nel luogo dove nel 1208, cosi si narra, si fermò San Francesco per pregare, sorge il magnifico complesso di “S. Francesco in Rovereto“, uno dei primi conventi francescani delle Marche, costruito intorno al 1215 e utilizzato oggi per ritiri spirituali e incontri culturali. La chiesa attuale del 1434 in stile tardo gotico, è decorata con prestigiosi affreschi, tra cui “La Crocifissione” di Giovanni A. di Bellinzoni e “L’Albero della Resurrezione” di Paolo Volsci di Serrungarina; nell’antica cappella laterale, la “Crocifissione con S. Francesco” del Trecento, attribuito ad Allegretto Nuzi di Fabriano.
Su un ampio terrazzo collinare, circondato da secolari cipressi e uliveti, si erge la sontuosa “Villa San Martino“, residenza di campagna costruita nel XVI secolo dalla famiglia patrizia dei Negusanti di Fano. Nel 1677 viene acquistata dai conti Marcolini che disponevano del titolo ereditario di Balì del ordine militare cavallersco di S. Stefano. Attualmente, la villa ospita il “Museo del Balì“, un museo interattivo dedicato alla scienza, con un planetario e un osservatorio astronomico, ideale per le famiglie in cerca di cultura e divertimento.
Dal 2017, Saltara è una frazione di Colli al Metauro, un comune con più di 12.000 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino, a seguito della fusione dei comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Serrungarina.